Ecate
Milu Correch è una giovanissima pittrice e illustratrice argentina che vive e lavora tra l’Europa e BuenosAires. I suoi soggetti si concentrano principalmente sulle figure mitologiche e antropomorfe, fondendo l’iconografia classica, antica e latino-americana con personaggi di miti moderni.
A Campobasso ha dipinto la decima facciata nel quartiere di San Giovanni dove ha rappresentato la Dea Ecate, in mutande, con tre facce e tre cani infernali ululanti.
Ecate viene definita come dea degli incantesimi e degli spettri, ed è raffigurata come triplice – trivia – triodîtin – (giovane, adulta/madre, anziana).
Nel mito la Dea viene spesso considerata bi-sessuata, in quanto possiede entrambi i principi della generazione: per questo motivo viene definita la fonte della vita e le viene attribuito il potere vitale su tutti gli elementi. Purtroppo è l’unica donna che ha dipinto un palazzo durante il Draw The Line, ed ha scelto di rappresentare simbolicamente Ecate, una divinità psicopompa, in grado di viaggiare liberamente tra il mondo degli uomini, quello degli dei e il regno dei Morti. Spesso è raffigurata con delle torce in mano, proprio per questa sua capacità di accompagnare anche i vivi nel regno dei morti; e invece la Dea rappresentata da Milu non ha niente in mano, anzi sembra che stia ispirando e riflettendo, per prepararsi ad agire.
Riportiamo tradotto in italiano le parole che ha utilizzato l’autrice in un post accanto all’opera:” Tutto si sta per costruire. Dovrai costruire la lingua che abiterai e dovrai trovare gli antenati che ti renderanno più libero. Dovrai costruire la casa dove non vivrai più da sola, e dovrai scrivere la nuova educazione sentimentale con cui amerai di nuovo. E tutto questo lo farai contro l’ostilità generale, perché coloro che svegliano sono l’incubo di coloro che ancora dormono.” Tiqqun, la guerra è appena iniziata.